“Buongiorno, sono il comandante dell’aereo. A breve inizieremo la discesa verso l’aeroporto, dove atterreremo tra 20 minuti”.
Cosa c’è di strano in queste parole? Nulla, se non fosse che il pilota che le ha appena pronunciate non si trova nella cabina a qualche metro di distanza da noi, ma ad una decina di chilometri più giù, e ci sta guidando con l’aiuto di un pc da una sala operativa.
I primi esperimenti con aeromobili non guidati dall’uomo risalgono alla Prima Guerra Mondiale, con l'Aerial Target, controllato mediante tecniche di radio controllo, e l’Hewitt, comandato grazie ad una serie di giroscopi montati internamente. Nel periodo di tempo compreso tra le guerre mondiali, lo sviluppo tecnologico permise alle varie aziende e alle truppe militari di proporre dei progetti che portarono alla conversione di alcuni modelli di aerei in APR e alla nascita dei primi sistemi senza pilota. Ciò ebbe come conseguenza il consolidamento del loro utilizzo per usi militari e anche per applicazioni civili, ad esempio in operazioni di prevenzione e intervento in emergenza incendi, per usi di sicurezza non militari, per sorveglianza di oleodotti, con finalità di telerilevamento e ricerca e, più in generale, in tutti i casi in cui tali sistemi possano consentire l'esecuzione di missioni "noiose, sporche e pericolose" (dull, dirty and dangerous) spesso con costi minori rispetto ai velivoli tradizionali.
Con la nuova tecnologia arrivano anche nuovi rischi, collegati a scetticismo e paura del pubblico. Se è vero che i computer possono fare molte più cose rispetto a un conducente umano, è altrettanto vero che possono fallire, o possa verificarsi la perdita di connessione dei dati tra velivolo e operatore. Per questo lo scenario più probabile nel breve termine è lo sviluppo di auto semi autonome, in cui l’uomo ha il controllo di certe funzioni.
Comunque, le motivazioni alla base del loro sviluppo includono l’aumento della sicurezza, dell’efficienza e il miglioramento della qualità della vita e del lavoro. Basti pensare che il 93% degli incidenti su strada sono causati dall’errore umano, e quindi l’utilizzo delle auto autonome porterebbe ad una diminuzione delle collisioni, con conseguente riduzione dei sinistri auto e abbassamento dei premi assicurativi. L’assicurazione gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo e nell’adozione della tecnologia, in quanto può incoraggiare un progresso prudente, valutando il rischio e mettendo a disposizione adeguate coperture.