Gli attacchi informatici rappresentano uno dei rischi maggiormente percepiti dalle aziende italiane ma, nonostante ciò, appena il 20% di queste acquista delle polizze che possano tutelarle dalle minacce connesse all’utilizzo delle nuove tecnologie. I furti di identità e la violazione delle reti informatiche sono all’ordine del giorno e le conseguenze possono essere molto pericolose: sottrazione del denaro, danno alla reputazione, furto o manipolazione dei dati sensibili, divulgazione di informazioni riservate, download e diffusione di virus nei computer che possono distruggere o bloccare le operazioni aziendali, con conseguente interruzione dell’attività.
Ma perché le aziende, pur essendo consapevoli di ciò, non si tutelano dai rischi informatici? Secondo uno studio realizzato dal gruppo assicurativo AIG (American International Group), l’86% delle aziende ritiene che i cyber risks siano la loro fonte principale di preoccupazione, ma solo il 20% è titolare di una polizza che copra questo tipo di rischio. Molte ritengono che un’incidenza significativa ce l’abbia l’errore umano, altre non hanno un budjet sufficiente per coprire il rischio informatico, ed è da qui che diventa determinante l’intervento del broker. Questo, su specifica richiesta del cliente, può fornire alle imprese un servizio di consulenza qualificato che si traduce nella definizione di un programma specifico per la singola azienda.
La copertura offerta dalle polizze cyber generalmente include:
- danneggiamento di dati aziendali
- violazione della privacy
- estorsione
- interruzione del servizio
- danno reputazionale
La cyber insurance deve essere, però, solo una delle azioni tattiche adottate dai dirigenti delle imprese per proteggere i dati aziendali. E’ sempre necessaria una strategia di protezione globale delle infrastrutture informatiche, per prevenire eventi che possono produrre danni di qualsiasi gravità al sistema.